E' notte calma e centrata.

Avevo sonno e m'è passato. La bocca dello stomaco s'è contorta più volte in improvvvise preoccupazioni, ma ora sembran sopite. C'era chiasso e  s'è tutto quietato. Son arrivati pensieri tristi, e han lasciato posto alla dolcezza. Molto è possibile. Avrei una gran voglia di scrivere o forse anche solo di esser ascoltata. E sarebbero parole confuse nella concretezza del momento. Però sarebbero piccole e care. Come di un ticchettio dell'orologio a parete nella notte, che pare accarezzare me e l'aria intorno nell'ascolto.

E ci sei, poi?. (Andrea De Carlo)

Vorrei sapere dove sei questa notte, mentre qui sono le quattro e non riesco ad addormentarmi. Vorrei sapere cosa stai facendo e con chi sei, e che faccia hai, se ti ho già incontrato o ci siamo solo sfiorati qualche volta, se siamo sempre stati distanti senza il minimo punto di contatto. Vorrei sapere se ci incontreremo e quando. Se ci incontreremo troppo tardi o appena in tempo, o ci incontreremo ma non riusciremo neanche a capire che eravamo noi e quanto eravamo importanti uno per l’altra. Io credo che ti riconoscerei subito, anzi sono sicura. Mi basterebbe guardarti negli occhi un attimo per capire chi sei tu, o solo guardarti entrare in una stanza. Mi basterebbe un secondo, o meno. Però adesso dove sei? Adesso che sono così sola triste e senza speranza, dopo tutti questi uomini vili e freddi e mammoni e indifferenti e sadici e semplicemente sbagliati? Dove sei? E ci sei, poi?

Andrea De Carlo, da “Arcodamore”

Ambisco alla diminuzione. Che mica è un obiettivo, no, tutt'altro…è una resa. E' come aver creato un recipiente grande sempre più grande, plasmato con i pollici, levigato, assottigliato per far spazio, una bocca larga larga per accoglierci dentro pezzi anche grossi. Ma la materia quella era…espandi, espandi è diventata sottile sottile. Non regge il peso. Accoglie e c'è spazio spazio, ma non regge. Non regge. Secondo me non regge. Come si ritorna indietro? Meno spazio in questo cuore. Meno amore, meno dolore, meno di tutto.

Ambisco alla diminuzione. Che mica è un obiettivo, no, tutt'altro…è una resa. E' come aver creato un recipiente grande sempre più grande, plasmato con i pollici, levigato, assottigliato per far spazio, una bocca larga larga per accoglierci dentro pezzi anche grossi. Ma la materia quella era…espandi, espandi è diventata sottile sottile. Non regge il peso. Accoglie e c'è spazio spazio, ma non regge. Non regge. Secondo me non regge. Come si ritorna indietro? Meno spazio in questo cuore. Meno amore, meno dolore, meno di tutto.

Medaglia LAto B

In the name of love. L'amore c'è, è sempre esistito. L'amore dei film, delle telenovelas, quello magico delle canzoni, quello di cui ci hanno infarcito la testa fin da piccoli, quello sui biglietti d'auguri e nelle scritte sulle torte. C'è, a volte mi sembra di averlo inventato io, che mi sia passato dentro attraverso il latte materno, che ce l'abbia nei geni. Nelle perline delle collane, nelle briciole della colazione che si staccano dalle dita, in tutti i cuscini. Come Babbo Natale, la Befana e tutti gli amici suoi. Come la Fatina dei denti, e gli gnomi dei giardini. Come i migliori amici che ci sono invecchiati vicino, anche se in definitiva non avevamo niente in comune se non l'essere nello stesso posto alla stessa età e aver respirato la stessa aria, l'amore c'è ed è in tutti i ricordi, c'è nel futuro che riporta nel cuore solo il meglio, ciò che si è allontanato ritorna sempre, come una risacca indefinita ed eterna e tutto mi ritorna e posso riannusarlo. E così mi riporta pezzi della mia famiglia e chi avrebbe mai pensato di andare in gita insieme e di parlare tutto il giorno di noi, come eravamo e come siamo diventati. Poter stringere ancora le loro mani, questo è amore. L'amore da fare e da ricevere, quello da costruire, il suo linguaggio è talmente facile, è lo stesso che parlano i bambini, è il garrire delle foglie sul mio albero, la pioggia che inzuppa la terra e io che la guardo, nuda su una sedia di vimini dopo una doccia bollente. . L'amore poi, quello vero, si nutre di sè e dei suoi umori, ed è sempre lo stesso, non importa se con nomi diversi o in momenti diversi, quando si ama si è trasparenti e visibili a tutti, spalancati. L'amore c'è, è la vita, anche quando non lo si vuole o quando non si era pronti, non chiede il permesso, arriva e solleva, trascina via, e nessuno poi è più lo stesso. Non finisce mai, perchè se finisce non era amore, gli esseri umani non smettono mai di amare da quando aprono gli occhi e piangono per la prima volta, a quando li chiudono per sempre, tendono sempre la mano verso un altro essere umano, aprono le labbra in cerca di calore, spingono in alto le braccia per essere stretti e tenuti forte, spalancano le gambe per accogliere all'interno del loro stesso corpo una forza che non ha nome, che non appartiene a nessuno, l'istinto primordiale di appartenere a qualcun altro, di dividersi , di non essere uno, o di diventarlo. E si può parlarne all'infinito e e lui ne ride a crepapelle, ci fa arrossire e ci scompiglia i capelli, ci fa salire sull'altalena anche se siamo grandi, e ci fa arrossire gli occhi riempiendoli di vento. Ed è vero non si ha più l'età per l'incanto di dare il cuore per intero, ma è bello anche sorseggiare, anche stupirsi ancora di quanto è bello un bacio. E i sogni nessuno viene a riprenderseli, sono sempre stati gratis, i sogni elargiscono felicità e paura nella stessa quantità, sono vite alternative e nuove possibilità, e nei sogni il cuore batte all'impazzata e riporta integro e puro anche quello che è stato portato via e alla mattina si ha voglia di calore. Ed allora l'amore vero arriva e si stende su di me "a pelle d'orso" e sa di sonno stropicciato, sa di orsetto, mi bacia tutta la faccia e mi dice che ho la guancia più liscia e morbida del mondo e di tenerla e di coccolarla. E io so che tutto ha un senso, improvvisamente. La quotidianità regala argini e confini, dona ritmi che identificano, ruoli che prendono il nostro aspetto, meno male che esistono gli scrittori, che Dio li benedica, e i registi, che ci raccontano amori, come quelli che viviamo noi, che hanno saputo vederci, che raccontano le nostre storie e ci fanno capire che tutto quello che abbiamo vissuto l'ha vissuto anche qualcun altro, fa sentire capiti e meno sbagliati, fa sentire che ognuno è parte di qualcosa condiviso e perciò più vero. La quotidianità rende tutto normale e la normalità è la grande sfida, lavare i panni, ordinare una cucina e sentirsi ugualmente scintille nell'anima che se ne vanno avanti e indietro impazzite. La prima volta che ci si innamora è la più vera e se ricevemmo un due di picche quello schiaffo sull'amore pulsante, che custodivamo come se fossimo i primi al mondo ad amare, l'ha eternato e reso monumentale, tutto quello che viene dopo è un rodaggio sentimentale per rendere funzionante quello che prima ci ha fatto tremendamente soffrire, renderlo vero e non soltanto immaginato. L'amore è una cometa che passa e che noi possiamo cavalcare, certo non ci appartiene, ma possiamo noi appartenere a lui, possiamo illuminarci della sua luce, tenerlo stretto e lasciarci trasportare. Il nostro cuore parla tutte le lingue, se ne frega di quello che vogliamo, batte per conto suo ci porta in giro come zavorra, ma poi ci pensa lui a cosa è meglio per noi e sa fare sempre la scelta giusta, anche quando lì per lì non ci sembra, anche quando vorremmo davvero che avesse fatto diversamente, dobbiamo fidarci. Gli occhi dell'amore rimangono liquidi, e sono lì quando siamo malati, proteggono come una coperta gigantesca, grande come interi paesi e città, sotto l'amore si scaldano tutti, ascoltare chi parla d'amore dà serenità e pace, gli innamorati vibrano e tengono svegli. E l'amore è pieno di prime volte, è la carezza leggera prima del primo bacio, che è un momento tatuato nelle menti per sempre, è la voglia di essere lì con lui e in nessun altro posto del mondo con nessun altra persona. L'amore rende più belli, e fa bello il mondo come polvere di fata, fa quasi volare, certo a volte fa male, ma ne vale sempre la pena, ci ha reso sempre migliori, capaci di amare di più la prossima volta. Certo occorre coraggio, lasciarsi andare, avere fiducia, sapere che si è in grado di. Sapere che possiamo dare qualcosa di buono. Credere che possiamo rendere felici. L'amore c'è, lo conosco. Fa sì che io sia per sempre figlia, anche ora che non lo sono più. L'amore è origine e radice. L'amore è il mio orso marrone che ha vissuto con me 34 anni e sei traslochi, e di notte è sempre a portata di mano e sa quello che deve fare.L'amore è la mia amica del cuore delle elementari, poi a un certo punto finì, ma se la vedo in giro per Asti è un tuffo al cuore e sono incapace di correre ad abbracciarla, ma non importa, l'importante è che io senta ancora la stessa emozione di quando guardavamo sua madre impastare le orecchiette nel minuscolo cucinino e noi spiavamo da dietro la tenda per vedere se faceva sulla pasta una croce, per scacciare le streghe. E lei ogni volta la faceva. Con amore. La vita è un treno ad alta velocità, ma attraversa sempre lo stesso paesaggio in definitiva, fa sempre tutto parte della stessa storia, giusta, che ci fa essere quello che siamo. L'amore c'è ed accetta i cambiamenti, impara dagli sbagli, sa perdonare. Quando si sente fastidio e si ha voglia di scappare, bisognerebbe semplicemente avere la forza di chiedere aiuto, di fermarsi tra le braccia di chi ci conosce, e di farsi accarezzare la testa. L'amore, è un gioco che vale sempre la candela. L'amore a volte è incomprensibile ma per forza, siamo così piccoli e fragili e lui possiede un'energia che è capace di farci cadere, non lo fa apposta. L'amore è la passione che fa salire la voglia di fondersi e crearsi, che placa la sete e la fame, che sa dirti quanto sei bella malgrado tu non lo voglia sentire, te lo grida nelle orecchie e alla fine ti fa ridere. Ti fa venire voglia di rotolare e di gioc
are come i cuccioli, ti fa sentire nudo anche con il cappotto, ti fa piangere, commuove le ossa. Ti fa sentire che è come Natale tutti i giorni. L'amore quello dei cioccolatini, quello che ti dice per sempre. Per sempre "L'amore fa l'acqua buona fa passare la malinconia crescere i capelli l'amore fa l'amore accarezza i figli l'amore parla con i vecchi ….."
Ivano Fossati che Dio benedica anche luiIn the name of love

Sempre di Sinforosa.