Il colore del Mondo

Ogni volta che tu
camminando vicino così
sussurrandomi cose così
frasi così
allora eccoci qua
in un quadro del primo dégas
un racconto naif di zola
riesci a sentire
l’effetto che fa
perché ogni volta che tu
sospirando mi stringi di più
sgretolando le cose che so
le storie che ho immaginato per me
o imparato leggendo flaubert
sospettato ascoltando ravel
niente di questo ha più senso per me
e un senso non c’è
cambierei per te il colore del mondo
il rumore di fondo
lo cambierei
cambierei per te
il destino in un lampo
ogni nota che sento
la cambierei
la cambierei
la cambierei
allora eccoci qua
in un quadro del primo dégas
o un romanzo naif di stendhal
riesci a sentire l’effetto che fa
l’effetto che fa
cambierei per te
il colore del mondo
il rumore di fondo
lo cambierei
cambierei per te
i confini del tempo
in un solo momento
li cambierei
li cambierei

cambierei per te
il destino in un lampo
ogni nota che canto
la cambierei
la cambierei
la cambierei
la cambierei

(Daniele Silvestri)

21 Pensieri su &Idquo;Il colore del Mondo

  1. Un testo che sa di resa. E contemporaneamente di vittoria. Su se stessi. Così a me è sembrato. Un salto in avanti con il cuore che rimane indietro. Forse il sentimento può davvero grandi cose,operando in silenzio dentro di noi. Anche se i frutti non sono quelli che ci si attende. Lu’…ricordi? Fosti ‘grande’. Spero di saperlo essere anch’io.

    Caro Mic è vero. “Condicio sine qua non”. Pare addirittura banale. Se non fosse che sentirlo nella pancia 😉 è altra cosa che averlo chiaro nella testa. Si cresce. Faticosamente.
    Un abbraccio.

  2. Un testo che sa di resa. E contemporaneamente di vittoria. Su se stessi. Così a me è sembrato. Un salto in avanti con il cuore che rimane indietro. Forse il sentimento può davvero grandi cose,operando in silenzio dentro di noi. Anche se i frutti non sono quelli che ci si attende. Lu’…ricordi? Fosti ‘grande’. Spero di saperlo essere anch’io.

    Caro Mic è vero. “Condicio sine qua non”. Pare addirittura banale. Se non fosse che sentirlo nella pancia 😉 è altra cosa che averlo chiaro nella testa. Si cresce. Faticosamente.
    Un abbraccio.

  3. Capisco che intendi Anna. Ma non si tratta di cambiare sè stessi…qui l’equivoco che porta a difendersi…quanto le consuetudini del pensiero, quel che si crede di sapere perchè razionalmente acquisito o immaginato o anche, perchè no, sognato. Questo sgretolarsi delle certezze per ritrovarsi d’improvviso nudi e vulnerabili…e ciò destabilizza…per scoprirsi infine un pò più liberi. Liberi davvero da sè stessi. Che è la libertà più ambita per me. Da lì, credo, si rinizia. Da sè stessi.
    E ciò non dona da sè la felicità. No. Ma la speranza si. La speranza di un vivere a propria dimensione.
    Uffi…prenderei un bel volo ora e ti raggiungerei :-*

  4. Capisco che intendi Anna. Ma non si tratta di cambiare sè stessi…qui l’equivoco che porta a difendersi…quanto le consuetudini del pensiero, quel che si crede di sapere perchè razionalmente acquisito o immaginato o anche, perchè no, sognato. Questo sgretolarsi delle certezze per ritrovarsi d’improvviso nudi e vulnerabili…e ciò destabilizza…per scoprirsi infine un pò più liberi. Liberi davvero da sè stessi. Che è la libertà più ambita per me. Da lì, credo, si rinizia. Da sè stessi.
    E ciò non dona da sè la felicità. No. Ma la speranza si. La speranza di un vivere a propria dimensione.
    Uffi…prenderei un bel volo ora e ti raggiungerei :-*

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