Ed il tempo giunse al termine, così come accade di quasi ogni cosa, così soprattutto di quello che si afferma voler far durare sino al domani fingendo di crederci e di fatto non avendo coraggio di vivere sino in fondo neppure nell’attimo. Lei si voltò e per qualche secondo tutto sembrò prendere vita e girarle vorticosamente intorno. Riportò lo sguardo davanti a sè, lentamente, con fatica antica. Avrebbe voluto aggrapparsi a quell’aria densa, pesante, chiudere gli occhi e farsi assorbire, per mutare, cambiare forma e sostanza. Invece fece un passo. E poi un altro. E un altro ancora. Vedendola qualcuno avrebbe potuto descrivere quel passo come fiero e determinato.
Eppure….eppure era solo sopravvivenza. Ma queste sono cose che sarebbe meglio non dire.
[agglomerato di ricordi e fantasia di una notte senza sonno]